IL FEMMINICIDIO UN EMERGENZA CHE IN ITALIA VA COMBATTUTA..
Centotredici donne uccise in Italia in meno di un anno, di cui 73 dal proprio partner “sono un’emergenza che come tale va combattuta”. Non solo, “in Italia c’è ancora un fortissimo maschilismo”. Ricorda l’avvocato Giulia Bongiorno che il nostro è quel Paese dove solo nel 1981 è stato eliminato il “delitto d’onore” come reato.
Fino a quell’anno la nostra legislazione prevedeva una pena lieve per chi uccideva una donna che aveva leso l’onore dell’uomo, “quasi come se il legislatore avesse simpatia per l’uomo quando uccideva per causa d’onore”, tanto che la sanzione prevista andava dai 3 ai 7 anni, “la stessa che si dà a chi dà fuoco ad un motorino: quindi la donna come uno scooter”.
Ecco perché Giualia Bongiorno, avvocato, deputato di Futuro e Libertà, ideatrice e sostenitrice dell’associazione a sostegno delle donne “Doppia Difesa” e mamma di un bimbo di 22 mesi, propone una legge più dura per chi uccide una donna solo perché femmina. Ha già depositato la sua proposta di legge e spera che “vista l’emergenza” possa essere approvata il prima possibile, già in questa legislatura. Al suo fianco c’è anche Mara Carfagna, ex ministro delle Pari Opportunità nel governo Berlusconi, deputato di Forza Italia e seconda firmataria della proposta di legge.
Parla di “tragedia quotidiana” Carfagna che spiega come “questa proposta di legge sia trasversale e dimostra come la politica non sia solo scontro ma anche incontro”.
“Ci vuole l’ergastolo per chi uccide una donna“, dice Bongiorno. E’ una pena fortissima, lo sa l’avvocato, ma “dobbiamo tutelare le donne nella loro libertà di autodeterminazione: i femminicidi vengono consumati perché gli uomini non sopportano questa libertà e allora incidono ogni giorno cercando di limitarla o eliminarla levando pezzetti di vita“. Allora “dobbiamo prevedere delle fortissime sanzioni: se questa è un’emergenza dobbiamo combatterla come tale”
Ma la proposta di legge di Giulia Bongiorno prevede anche un nuovo articolo, quello che sanziona il “matrimonio forzato“, ed è la prima volta in Italia: rischia da 1 a 5 anni di galera chi costringe una donna con violenze e minacce a sposarsi. “Bisogna considerare l”immigrazione – spiega l’avvocato -, con nuovi tipi di popolazioni che nella loro cultura prevedono i matrimoni forzati, bé il nostro Paese deve saper affrontare questo fenomeno”.
Ma la violenza si può prevenire. Lo sostiene Giulia Bongiorno che, con l’associazione Doppia Difesa creata insieme con Michelle Hunziker, ne è testimone quotidiana: “Spesso le donne sono le prime a non voler denunciare per il bene e la pace della famiglia: ma io dico loro che quella pace non esiste più se c’è violenza, quindi non sottovalutate le prime avvisaglie di violenza, anche di quella psicologica, fatevi forza e denunciate”.
Fonte; 27^ora Corriere.it
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