IN VOLO SULL' AEREO SENZA PILOTA
Il test effettuato in Gran Bretagna: il velivolo era telecomandato da terra. «Sarà il futuro dell'aviazione civile»
L'aereo senza pilota L’aereo usato per la prova, un turboelica con 16 posti per i passeggeri, ha viaggiato senza altri ospiti a bordo. Il volo è stato controllato da terra dal National air traffic center attraverso la tecnologia “telecomando” chiamata “Flying testbed”: un insieme di sensori che lavora di concerto con un impianto di robotica per identificare e quindi evitare eventuali pericoli. Un temporale in avvicinamento piuttosto che altri velivoli sulla traiettoria.
Astrae, acronimo di "Autonomous Systems Technology Related Airborne Evaluation and Assessment", è un progetto di ricerca supportato e finanziato da alcune grosse compagnie che si occupano di difesa e servizi militari e da diverse università del Regno Unito. «Un’evoluzione tecnologica di questo tipo potrebbe avere un grosso impatto sociale», continua Lambert Doppen-Hepenstal. La base per l'uso civile nascerebbe ovviamente dagli sviluppi in ambito militare, come i famosi droni utilizzati in zone di guerra ma anche sul territorio con scopi di monitoraggio e soccorso.
Restano aperte alcune questioni: in quanti sarebbero disposti a salire su di un aereo senza pilota? E non solo per una questione di fiducia nella tecnologia utilizzata: per esempio, sarebbe più semplice svolgere operazioni terroristiche, come hackerare/dirottare un aeroplano pieno di passeggeri, in mancanza di una mente umana a sovrintendere alle operazioni di bordo? La dimostrazione di come non è poi così difficile entrare nel software di un aereo l'ha data qualche settimana fa il ricercatore tedesco Hugo Teso. A queste e ad altre domande Astrae dovrà rispondere prima mandare sul mercato l'aereo telecomandato. Lo sottolinea Doppen-Hepenstal stesso: «Si tratta di un’evoluzione che ci porterà di fronte ad alcune scelte etiche e di legalità. È uno dei nodi che dovremo affrontare nell'attuazione del progetto, - insieme, naturalmente, a quello della sostenibilità dei costi».
Fonte;Corriere.it
Nessun commento:
Posta un commento