giovedì 2 maggio 2013

I FARMACI CHE UTILIZZIAMO SONO SICURI..??

 

Ben Goldrake e' un giovane medico inglese che tiene alla larga rappresentanti farmaceutici,rifiuta di partecipare a congressi sponsorizzati dall' industria ,non fa ricerca promozionale per le aziende e' autore del libro Effetti collaterali-come le industrie farmaceutiche  ingannano medici e pazienti.

A far arrabbiare Goldrake,in particolare,e' il modo in cui le aziende conducono i test su efficacia e sicurezza dei loro farmaci(documentazione necessaria affinche' gli enti di vigilanza approvino qualsiasi nuova molecola): "rendono noti soltanto solo i risultati positivi.Quelli negativi,dove il farmaco non risulta migliore di un placebo o di un altra pillola,o magari si dimostra peggiore,non vengono pubblicati"Se qualcuno conduce 10 ricerche ma pubblica solo quelle cinque che danno il risultato che vuole,argomenta il medico,e' una specie di truffa.

Eppure all'industria farmaceutica cio' e' consentito.E cita un esempio: a Marzo 2012 alcuni ricercatori (non finanziati dall' industria) hanno riportato sulla rivista Nature di come avessero tentato di replicare 53 studi scentifici per terapie anticancro,ma fossero riusciti a replicarne con successo solo sei: altri 47 trial erano,in qualche modo non attendibili.Non solo,tra i medoti della (casa farmaceutica ) c'e' anche quello di interrompere i test in anticipo se gia' appare qualche risultato positivo e condurre i test brevi in modo che non emergono gli effetti indesiderati a lungo termine.

"Goldacre,anche se lavora nel campo della salute,ha una visione parziale della realta'"replica Massimo Scaccabarozzi, presidente della Farmaindustria. Forse in passato sono stati commessi errori,ma ultimamente le cose sono molte cambiate.Oggi gli studi clinici condotti dalle aziende farmaceutiche,sono progettati con esperti e strettamente regolamentati da comitati etici ed enti di viglianza come l'Aifa, in Italia,e l'Ema in Europa.La maggior parte dei farmaci non arriva neppure sul mercato,vengono fermati prima perche' non funzionano o a causa dei loro effetti collaterali,segno che c'e' un rigido filtro di controllo.Tutta l'industria farmaceutica sta facendo un grande sforzo per garantire la massima trasparenza e correttezza e' un atto dovuto.Noi per primi non possiamo introdurre sul mercato prodotti inadeguati, dopo averci investito cosi tanto in termini economici e di ricerca perderemmo soldi e reputazione. 

Fonte Panorama.it

 

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