venerdì 25 novembre 2016

DIFESA:64 MILIONI AL GIORNO LO SHOPPING RECORD PER LE SPESE MILITARI









Oltre 23 miliardi di euro per la difesa nel 2017. Cinque miliardi e 600 milioni per gli armamenti grazie al ministero dello Sviluppo economico e i contratti per altri sette supercaccia F-35. Più di quanto previsto nei documenti dell’anno scorso. Tutto nel rapporto dell’osservatorio Mil€x 

 

 

 Nessuno tocchi il soldato italiano e le sue armi. Niente tagli alle spese militari, la spending review rimane fuori dalla caserme, dai porti e aeroporti che ospitano i nostri tank, fregate e aerei. Una scelta politica ben precisa del governo Renzi che su questo importante settore della nostra economia ha deciso di spingere sull’acceleratore.

 «Sulla difesa non si può più tagliare, dopo che negli ultimi dieci anni le risorse a disposizione sono state ridotte del 27 per cento. Tutto quello che si doveva tagliare si è tagliato, ma ora su questo capitolo è venuto il momento di tornare ad investire», ha spiegato il ministro della Difesa Roberta Pinotti lo scorso settembre.
Ecco la linea governativa: «cambiamo verso» e torniamo a puntare sull’eccellenza made in Italy del comparto armi.

 Mil€x, l’osservatorio sulle spese militari italiane , ha però un’altra versione dei fatti e delle spese. Una versione discrepante rispetto a quella che emerge dai bilanci dello stesso Ministero, che per il decennio citato dalla Pinotti mostra non un taglio bensì un aumento delle risorse del sette per cento, passando da 19 miliardi a 20 miliardi e 300 milioni.

In sostanziale costanza del rapporto budget Difesa/Pil (1,28-1,25 per cento) dato, quest’ultimo, indicativo della volontà politica di destinare alla Difesa una porzione fissa della ricchezza nazionale

 

Mil€x ha spulciato anno per anno la legge di bilancio e anticipa alcune delle analisi e dei contenuti che verranno pubblicate a gennaio 2017 nel “primo rapporto annuale”.

In esame le risorse destinate dallo Stato, in varie forme, alla spesa militare e non la spesa effettivamente sostenuta, quindi il budget assegnato, non la sua gestione di cassa.

Ecco come emerge la spesa quotidiana che il nostro Paese sosterrà per il 2017: 64 milioni di euro al giorno (2,7 milioni di euro all’ora), un maxi-assegno da 23 miliardi e 377 milioni, con una crescita dello 0,7 per cento rispetto al 2016. In questo enorme calderone il personale rimane voce di spesa più onerosa per lenta applicazione della riforma Di Paola e si traduce in più comandanti che comandati, un’esercito di 90 mila ufficiali senza però una truppa che esegue gli ordini, appena 81mila i ranghi più bassi.


Fonte:L'Espresso.it

 

 



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