Bolognesi: «Dopo 33 anni ora è possibile arrivare alla verità perché tanti dettagli adesso sono accessibili»
Il ministro Delrio parla in Consiglio comunale a Bologna
A Bologna è il giorno del ricordo. Sono passati 33 anni da quel 2 agosto 1980, quando la strage alla stazione fece 85 morti e 200 feriti. Come ogni anno, è cominciato il rito delle celebrazioni. La prima tappa è in Comune, con l'incontro privato tra le istituzioni e i familiari delle vittime, poi i discorsi delle autorità nella sala del consiglio: quest'anno sono a Bologna ci sono il ministro agli Affari regionali Graziano Delrio e la presidente della Camera Laura Boldrini (che parlerà dal palco della stazione). «Grazie al governo per aver dato visibilità alla strage di Bologna», dice il sindaco Virginio Merola. Poi parte il corteo verso la stazione: in testa, come sempre, lo striscione «Bologna non dimentica».
DELRIO: «RESTA GRANDE DOMANDA SUI MANDANTI» - Un risultato Bolognesi lo ottiene subito. Sulla questione dei risarcimenti, il ministro Graziano Delrio promette: «Inseriremo il provvedimento nel prossimo decreto sicurezza perché ai parenti oltre alla verità deve essere dato un contributo per la pazienza». «Letta avrebbe voluto essere qui - dice Delrio parlando a Palazzo d'Accursio - ma la coincidenza con il Consiglio dei ministri non glielo ha permesso. Il 2 agosto 1980 è stato un giorno in cui la Repubblica ha rischiato di morire ma la reazione dei bolognesi ha fatto in modo che in realtà quel giorno sia stata la rinascita dei sentimenti della convivenza e della solidarietà». Ora, «la verità è la nostra ragion di Stato» e «non è vendetta ma seme di giustizia»: «Oggi resta grande come una montagna la domanda sui mandanti, la più oscura», riflette il ministro.
Infine, un altro riconoscimento all'associazione delle vittime: «Importante il progetto di legge presentato sul reato di depistaggio», dice Delrio.
NAPOLITANO: «FARE PIENA LUCE SU UN ATTO TERRORISTICO» - Arriva ai familiari delle vittime il messaggio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Il meditato ricordo di quegli anni che hanno insanguinato il Paese non solo costituisce un doveroso e commosso omaggio alle vittime, ma è volto a diffondere e condividere con le giovani generazioni consapevolezza storica, sensibilità civica, convinta mobilitazione. Rinnovo pertanto il mio apprezzamento per l'impegno profuso dall'Associazione da lei presieduta nel promuovere e coltivare una riflessione collettiva su quel periodo sofferto della nostra storia e nell'adoperarsi affinchè venga fatta piena luce sugli aspetti del feroce atto terroristico, non ancora chiariti nonostante la lunga, ma non ancora conclusa, serie di investigazioni e processi». Anche per il Presidente del Senato, Pietro Grasso, bisogna continuare «a lottare contro l'oblio e contro il terrorismo» e proseguire «nella ricerca instancabile della verità storica e processuale. Molti errori sono stati compiuti, troppi depistaggi e ritardi nella ricostruzione dei fatti hanno rischiato di incrinare irreparabilmente il rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni». «Sono certo che anche il Parlamento saprà dare il suo contributo - aggiunge Grasso - utilizzando ogni strumento possibile per fare luce sulle ombre del nostro passato e continuando a lavorare sul piano legislativo per rendere più efficiente il nostro sistema giudiziario».
Fonte;Corriere.it
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