La spesa per i farmaci rimborsati dal sistema sanitario nazionale
ammonta a più di 20 miliardi l’anno. Per rientrare dai costi
esorbitanti della sanità in genere si tagliano posti letto e assistenza.
Eppure ci sarebbero soldi che si possono recuperare. Per esempio
dall’ex Ministro De Lorenzo, dall’ex direttore del servizio farmaceutico
Duilio Poggiolini e da alcuni membri della commissione che approvava e
decideva i prezzi dei farmaci, che devono ancora risarcire lo Stato
italiano per milioni di euro per il danno procurato all’immagine della
Pubblica Amministrazione. Il risarcimento l’ha chiesto nel 2009 la Corte
dei Conti. Intanto tra le carte dell’inchiesta della Procura di Firenze
emergerebbero le prove di un sistema messo in atto da Alberto Aleotti,
patron della Menarini, cioè la più importante azienda farmaceutica
italiana. Questo sistema avrebbe consentito di vendere i farmaci e
farseli rimborsare dal sistema sanitario nazionale a prezzi più alti del
dovuto. Questi profitti, secondo la Procura di Firenze, sarebbero stati
accumulati da Aleotti all’estero: circa un miliardo di euro che poi ha
scudato e lasciato in eredità a figli e nipoti. Nell’inchiesta
giornalistica realizzata da Sigfrido Ranucci, emergono anche vecchie
trame dove l’intreccio tra imprenditori farmaceutici, politici noti e
insospettabili, e lobbisti legati alla Commissione che approva e
stabilisce il prezzo dei farmaci, dalla prima repubblica ad oggi non si
è mai interrotto.
L'ABBUFFATA DEI FARMACI:ne compriamo 22 confezioni per ogni abitante
Secondo le ultime statistiche dell’Agenzia italiana del farmaco, la grande abbuffata dei medicinali non si ferma. Nel primi nove mesi del 2012 la spesa farmaceutica in Italia è stata pari a 19,2 miliardi di euro
e quindi, salvo sorprese, alla fine dell’anno arriveremo a 25,6
miliardi di euro, dei quali circa 15 a carico del Servizio sanitario
nazionale.
Il primo dato che non quadra è quello della spesa media farmaceutica pro-capite. La media nazionale è di 142 euro, ma in Sicilia schizza a 180 euro, mentre a Bolzano crolla a 97 euro.
Poiché non è possibile che in Sicilia ci sia ammali più che in Trentino
Alto Adige, la differenza (in pratica il doppio) è legata solo alle cattive abitudini, e dunque allo spreco dei medicinali.
Il secondo dato che lascia perplessi è la media di 22 confezioni acquistate per ciascun abitante: una cifra incredibile, che segnala una vera e inutile abbuffata di farmaci. Con in prima fila i costosi antibiotici
e le medicine utilizzate come rimedi per i problemi al sistema
cardio-circolatorio. La conculsione è che, complici medici, utenti e
farmacisti, siamo a dei livelli assurdi di consumo dei farmaci. Con un’unica buona notizia: l’aumento dei generici, arrivati ormai a coprire il 25 per cento del mercato. Almeno una goccia di risparmio in un mare di sprechi
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